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LA CARTA SMERALDO E LA RIVOLTA CONTRO I RUSCO-ROBOT

Qualche sera fa ho incrociato l’uomo della HERA sotto casa mia (quello che controlla i sacchi del rusco e fa le multe) e ci ho scambiato due chiacchiere. Vivo in un quartiere un po’ zozzo, a volte talmente sporco che per buttare i sacchetti della differenziata devo arrampicarmi su griglie, bidè e sacchetti fuori dai bidoni. Così gli ho chiesto delucidazioni.

“come pensate di risolvere questo problema? E’ quotidiano!!”

“beh noi giriamo, controlliamo e facciamo sanzioni!”

“ho capito, ma la gente se ne frega, non vi pare che ci voglia qualche altro sistema, che so qualche incentivo?”

“ti fornisco i bidoni giusti e mi impegno per tenere pulito, credo sia già abbastanza! Tu cittadino hai il dovere di impegnarti a differenziare! poi ci sono gli studenti..”

“beh se sono domiciliati avranno la carta smeraldo anche loro”

“i padroni non lasciano la carta perché hanno paura che gliela freghino, così gli studenti lasciano il rusco fuori dai bidoni e noi multiamo..”

“e molti pagano e basta..”

“si ma son loro che devono rifarsi sui padroni!”

—segue breve discussione—

Ci sono sicuramente più concause che rendono Bologna una città poco pulita, ma uno spirito di rimprovero e non di collaborazione fa si che la situazione rimanga sempre la stessa, se non peggiorata in alcuni quartieri con l’arrivo della Carta Smeraldo, che non aveva esattamente questo fine. Dagli studenti citati dall’Homo Hera, ai cittadini stranieri che non capiscono bene la lingua ai ben meno giustificabili residenti menefreghisti a cui evidentemente piace tanto vivere nel lurido, tutti concorrono al peggioramento della situazione.

La mitica tessera per il rusco-robot è intestata a chi paga la TARI che sia residente o solo domiciliato. Molti studenti fuori sede però non possono usare questa carta perché il proprietario e affittuario gliela nega, “hanno paura che gliela rubino” è la scusa più gettonata, che se vivi a Canicattì comprendo che fare un salto a Bologna per rifare la tessera possa diventare scomodo, se vivi qui no. Allora mi chiedo, anzi chiederei a Hera e al Comune di Bologna, ma dare più tessere anziché le canoniche due? facilitare l’accesso alla modalità tessera sull’app anche a chi non è intestatario della TARI ma vive comunque su suolo bolognese? Ci sarà qualche escamotage per facilitare le persone nel loro diritto/dovere di differenziare e conferire i rifiuti correttamente. Ci sono poi quelli che fanno contratti in nero agli studenti, e lì è questione di controlli non spettanti a HERA, e presupponiamo vengano fatti con regolarità da chi di dovere.

Altra cosa che si può fare è scrivere i flyer informativi, quelli che ti consegnano gli angeli del rusco, nelle lingue delle principali etnie domiciliate a Bologna, mica solo in italiano e in inglese. C’è una comunità cinese che fa quasi provincia ma noi, da città progressista quale siamo, ci ostiniamo a scrivere solo in inglese quando la lingua più diffusa nel mondo è il mandarino. Poi ci sono comunità rumene, marocchine, albanesi. Insomma si potrebbe fare di meglio per farsi capire e per capirsi.

Poi ci sono i menefreghisti, quelli che svuotano il cestino della macchina fuori del finestrino, hanno la macchina lucida eh ma tutto quello che sbolognano fuori dalla loro proprietà sporca anche il suolo degli altri. Potrei raccontare numerosi aneddoti di sacchi dell’umido al largo dei bastioni della plastica.. e viceversa. Ecco aiutare questi str.. ehm cari cittadini, è la cosa più difficile. Delle multe non si curano, semmai si incaponiscono ancor di più, non hanno interesse a fare il proprio dovere, non hanno un buon motivo per farlo. E allora bisogna intervenire con un po’ di psicologia: trovare il modo di fargli fare quella fatica che gli sembra inutile, fornirgli un perché. Che sia una raccolta punti, un premio, uno sconto sulla TARI o qualcos’altro poco importa, purché funzioni. E sono sicura che anche chi ignora il problema rifiuti, per scarsa cultura sul tema, per menefreghismo o per qualsivoglia motivo, abbia una specie di interruttore da qualche parte che gli faccia decidere di collaborare con noi se schiacciato.

Infine, e dovrebbe essere una cosa scontata ma non lo è, informare meglio, in maniera più semplice la cittadinanza. Chi ha avuto al fortuna di avere due genitori ecologisti ste robe sull’inquinamento le sente dagli anni ’80 ma chi non sa manco come è fatto un pollo con le piume, potrebbe avere qualche difficoltà a interessarsi al tema, non per cattiveria. Aiutiamoli, aiutiamoci a tenere pulita questa meravigliosa città!

Di seguito qualche idea di lettura a tema ecologico:

https://www.fatergroup.com/it/news/progetto-riciclo

https://www.ibs.it/confessioni-di-eco-peccatore-viaggio-libri-vintage-fred-pearce/e/2570130348528?queryId=a74c7c69fceaf10cb7804961df21260c

https://www.ibs.it/pianeta-senz-acqua-viaggio-nella-libro-fred-pearce/e/9788842813644